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“Come bere un bicchiere di whisky direttamente dalla botte”
- Non filtrato
- Imbottigliato a mano
- Decanter in cermanica
- 284 bottiglie prodotte
12 anni di maturazione in botti scozzesi per Ardmore, praticante un whisky artigianale in ogni aspetto. Ardomr è un whisky arcigno e aromatico, intenso e corposo, un ricco vortice travolgente di note speziate. I legni dolci riempiono il bicchiere e danzano con eleganti note di fumo e torba. Finale incredibilmente lungo. Solo per veri amanti di Single Malt Scotch Whisky!
L’Extra Dry de La Vigna di Sarah si potrebbe definire la versione più classica del prosecco, dove le caratteristiche organolettiche del vitigno sono enfatizzate dal grado zuccherino appena più elevato. Ed è proprio grazie al suo gusto morbido e accattivante ma nello stesso tempo pulito e genuino, che l’extra dry è il prosecco più venduto, soprattutto perché è adatto a tutte le occasioni: perfetto in accostamento a pietanze leggere come una caprese o un frittura pesce, o ancora, su un’insalata di riso e perché no, in accostamento al pesce al forno, oppure più semplicemente come aperitivo, sicuramente per gustare a pieno un momento di relax.
Jean-Claude Benoit (a cui è dedicata questa collezione) è la persona che, dopo anni di impegno e lavoro, nel 1996 ha portato a compimento la AOC della Martinica, l’unica AOC fuori dal territorio europeo. Da quell’anno, solo i rum che dimostrano di essere stati prodotti secondo il disciplinare possono ottenere la dicitura “Martinique AOC” e il relativo logo in etichetta, assicurando così la qualità unica che deriva dall’attenzione a ciascuna tappa della produzione in modo tale da permettere al rhum agricole della Martinica di mantenere la sua integrità e la sua coerenza di produzione, facendo emergere la sua identità.
Questo viaggio nel tempo fino al 1998, anno in cui il l’enologo ha debuttato in Martinica, permette inoltre di arrivare agli inizi dell’AOC, che nel 2022 festeggia la sua 25° campagna, fino all’anniversario, nel 2015, dei 250 anni delle piantagioni storiche Saint James di Trouvaillant. Le annate più rappresentative della storia di Saint James.
1998: Nonostante i suoi 47% il naso rimane dolce, su un fondo legnoso e speziato: sottobosco, brughiera, cannella; in cui si svelano un fruttato ben marcato: fico secco, prugna secca; e note dolci di torrefazione: moka e cioccolato. In bocca il legno risalta un po’ di più e offre una grande lunghezza, poi si svelano note di moka e frutta secca, sottolineate dalla noce moscata che svanisce nella prugna secca.
2000: Con i suoi 47% l’attacco è molto contraddistinto da sentori di scatola di sigari e gherigli di noce, seguono note di torrefazione come il cioccolato nero, miscelate a sottobosco e cannella, prima di liberare note di frutta macerata come la prugna.
La vivacità in bocca fa uscire di nuovo i sentori di scatola di sigari e di legno, sandalo, ma anche di cioccolato e caffè tostato, con un finale lungo di frutta macerata in acquavite
2002: Questo rum molto vivace al naso si distingue per la sua intensa legnosità con delle note speziate di cannella e noce moscata su un fruttato delicato: frutto della passione, ananas, seguito da foglie di tabacco e un pot-pourri di fiori secchi come la lillà e la peonia. In bocca il legno si associa ai gherigli di noce prima di liberare la noce moscata, e poi del caffè tostato misto a tabacco biondo e frutta candita.
2004: Molto dolce al naso rispetto al palato, dominano note vivaci di spezie e di torrefazione: nocciola tostata, insieme al legno, seguono gherigli di noce, liquirizia e frutti seccati, banana.
A questa gradazione il legno è molto presente, con una stretta avvolgente dei tannini e note grigliate di nocciola, caffè, noce, con un finale molto veloce di mallo di noce.
2006: Abbastanza dolce al naso per 47%, con del sottobosco, bosso, felce intrecciato a moka, pasta di frutta, pasta di mandorle e cannella. Bocca ampia nonostante un finale un po’ secco, in ottimo equilibrio aromatico con il naso.
2008: Naso discreto e sottile, con frutti canditi di mela cotogna e in confettura di spondias mombin, banana, cioccolato al latte, su uno sfondo di tabacco e fiori secchi come lillà e rosa.
Bocca ben equilibrata rispetto al naso nella sequenza degli aromi, con un finale dominato dal legno e dalla torrefazione dolce, biscotti speziati.
2010: Naso piuttosto intenso e fine, note di agrume candito, bergamotto e prugna, caffè dolce su fondo di cannella. Bocca ampia, note di agrume candito, torna bergamotto, spondias mombin e prugna secca, e infine caffè leggero e legno in filigrana.
2012: Naso molto intenso con note legnose, di cannella e noce moscata, seguite da moka e composta di frutti maturi: prugna, banana e frutta secca, dattero. In bocca, le note di moka si uniscono al legno per donare una buona lunghezza e rendere più marcato l’aroma di frutta, con note di scorze di agrumi candite e tabacco.
2014: Naso piuttosto chiuso su frutti canditi, fico, dattero, mescolati a moka e noce moscata, con un finale legnoso: bosso, rovere francese. Bocca soave e ampia, in cui la lunghezza è sostenuta da un legnoso un po’ asciutto e da note di moka, che donano note soavi di frutta candita o in composta di fico, prugna.
2015: Naso piuttosto intenso con una legnosità armonizzata alla cannella, al cacao e ai frutti come il fico e dattero, molto soave. Bocca ampia e soave, con un attacco di moka e cioccolato, poi di fico, frutta al forno e scorze candite, su uno sfondo di cannella e felce che porta a un finale molto lungo e soave.
Chianti Rufina dell’azienda Selvapiana è un Sangiovese puro dal colore rubino brillante. Quello che differenzia il Chianti proveniente dalla Rufina è l’eleganza, un Chianti raffinato, dove tutti gli elementi sono ben bilanciati e l’armonia prevale, ed è proprio quello che si cerca quando si sorseggia un buon calice di vino. Al naso si presenta come il tipico Sangiovese dalle note di terra bagnata, cuoio con leggere note pepate seguite da ciliegia e fiori essiccati. Al palato è fine, avvolgente, morbido e succoso, molto gradevole la persistenza.
Abbinamenti: carine delicate o ai ferri, torte salate, bolliti con mostarda piccante, primi di terra e carne, taglieri misti, formaggi di media stagionatura.
Vieux Labbé 20th Anniversary rappresenta in tutta la sua pienezza l'heritage e la tradizione famigliare nella produzione di rum della famiglia Barbancourt-Linge iniziata ad Haiti nel diciannovesimo secolo. Questa release contiene un rum invecchiato per 21 anni in barili di rovere francese ex cognac ed è stato imbottigliato a Port-au-Prince a marzo 2020.
Rum stile agricolo, imbottigliato a pieno grado, precedentemente affinato in botte dal 1999 al 2020.
Confezione Brunello – Castello Romitorio Montalicino
- 6 Brunello di Montalcino DOCG 2016
L’orgoglio della Castello Romitorio, vino “inebriante”, un naso ampio di quercia e di frutta: accenti di marasche, viole e melagrana. Ci sono anche venature di terra che con l’invecchiamento che si amalgamano perfettamente a sfumature di salvia e di soia.
I tannini sono molto ben bilanciati decisi ma fini, donando così una struttura eccezionale. Questo Brunello si evolve e muta continuamente a contatto con l’aria, la lieve sensazione di astringenza dei tannini invoglia ad altri sorsi. Questo vino lascia il segno sin dal primo momento in cui viene messo in commercio, ma diventa ancora più fedele a se stesso man mano che invecchia.
Tagliata di carne, bistecche, ragù, bolognese, boscaiola, ravioli con provola e pecorino al sugo, spezzatino, roast beef, sono gli abbinamenti ideali. Tagliere di salumi, formaggi, pane cafone, crostino di fegatino toscano, per esaltarne l’essenza.
Come si produce vino nel segno delle donne, sfuggendo alla retorica? Francesca Moretti risponderebbe «con sensibilità e pragmatismo».
È da oltre duecento anni che il cammino di Petra ha un passo femminile. Anche Elisabetta Bonaparte scelse questo luogo per stabilire il primo nucleo di un progetto agricolo e vitivinicolo.
Due secoli dopo, nel corso di un viaggio in macchina a Bordeaux con il padre Vittorio, Francesca Moretti si innamorava della storia e della cultura degli chateaux e decideva di accantonare l’idea di diventare veterinaria per studiare agraria ed enologia, avviando da subito la ricerca di una proprietà da convertire in azienda vinicola alla maniera bordolese.
La Toscana era una scelta forse ovvia negli anni 90, ma non tanto ovvia era l’intuizione di orientarsi sulla Maremma, e non sul più gettonato bolgherese, quanto sulla fertile Val di Cornia - Suvereto. Così nel 1997 vengono acquistati i primi ettari, l’inizio di un grande progetto enologico d’amore.
Quercegobbe – Petra è un Merlot in purezza. Colore rubino concentrato. Naso ampio e intrigante, note fruttate di mirtilli, lamponi, amarene, prugne e ancora note balsamiche di mirto, rosmarino e
liquirizia. Corpo denso, ricco, morbido, dai tannini levigati. Vigoroso quanto bilanciato. Fermenta in tini di rovere e affina per 15 mesi in parte in botti nuove da 600 litri e in parte in barrique di secondo passaggio. Infine la sosta in bottiglia per ulteriori 10 mesi.
Abbinamenti: brasati, carni pregiate, tartare di carne, primi piatti ai funghi,tartufo bianco e formaggi. Tagliere di salumi assortito.
Come si produce vino nel segno delle donne, sfuggendo alla retorica? Francesca Moretti risponderebbe «con sensibilità e pragmatismo».
È da oltre duecento anni che il cammino di Petra ha un passo femminile. Anche Elisabetta Bonaparte scelse questo luogo per stabilire il primo nucleo di un progetto agricolo e vitivinicolo.
Due secoli dopo, nel corso di un viaggio in macchina a Bordeaux con il padre Vittorio, Francesca Moretti si innamorava della storia e della cultura degli chateaux e decideva di accantonare l’idea di diventare veterinaria per studiare agraria ed enologia, avviando da subito la ricerca di una proprietà da convertire in azienda vinicola alla maniera bordolese.
La Toscana era una scelta forse ovvia negli anni 90, ma non tanto ovvia era l’intuizione di orientarsi sulla Maremma, e non sul più gettonato bolgherese, quanto sulla fertile Val di Cornia - Suvereto. Così nel 1997 vengono acquistati i primi ettari, l’inizio di un grande progetto enologico d’amore.
Potenti – Petra è un Cabernet Sauvignon in purezza. Il colore è rubino concentrato e brillante, di un’aromaticità ricca di toni e sfumature, su cenni di confetture di more e mirtilli, amarene e spezie,
caffè ed erbe balsamiche. La bocca è possente, vigorosa, in linea con i riconoscimenti del naso, dal carattere fresco e profondo. La fermentazione in tini di legno, segue una maturazione in barrique per 18 mesi e ulteriore affinamento in bottiglia.
Abbinamenti: brasati, carni pregiate, tartare di carne, primi piatti ai funghi,tartufo bianco e formaggi. Tagliere di salumi assortito.
Come si produce vino nel segno delle donne, sfuggendo alla retorica? Francesca Moretti risponderebbe «con sensibilità e pragmatismo».
È da oltre duecento anni che il cammino di Petra ha un passo femminile. Anche Elisabetta Bonaparte scelse questo luogo per stabilire il primo nucleo di un progetto agricolo e vitivinicolo.
Due secoli dopo, nel corso di un viaggio in macchina a Bordeaux con il padre Vittorio, Francesca Moretti si innamorava della storia e della cultura degli chateaux e decideva di accantonare l’idea di diventare veterinaria per studiare agraria ed enologia, avviando da subito la ricerca di una proprietà da convertire in azienda vinicola alla maniera bordolese.
La Toscana era una scelta forse ovvia negli anni 90, ma non tanto ovvia era l’intuizione di orientarsi sulla Maremma, e non sul più gettonato bolgherese, quanto sulla fertile Val di Cornia - Suvereto. Così nel 1997 vengono acquistati i primi ettari, l’inizio di un grande progetto enologico d’amore.
Petra – Petra è composto dall’assemblaggio delle uve Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 28%, Cabernet Franc 12%. Simbolo stesso del progetto, tanto da portarne il nome. Le uve vengono vendemmiate manualmente su terreni scelti. Di colore rosso rubino brillante. Al naso, richiama sentori di frutta fresca, mora selvatica, ciliegia e ribes. A questi aromi, si intrecciano note speziate
di caffè e liquirizia, che insieme a note balsamiche, donano un bouquet complesso e fine. Potenza e volume, freschezza e mineralità. Il tannino è equilibrato dove si intravede un’ottima capacità di invecchiamento. Petra affina in barriques di rovere francese, di cui il 25% nuove, per almeno 18 mesi e continua in bottiglia per un periodo minimo di 18 mesi.
Abbinamenti: brasati, carni pregiate, tartare di carne, primi piatti ai funghi,tartufo bianco e formaggi. Tagliere di salumi assortito.
Come si produce vino nel segno delle donne, sfuggendo alla retorica? Francesca Moretti risponderebbe «con sensibilità e pragmatismo».
È da oltre duecento anni che il cammino di Petra ha un passo femminile. Anche Elisabetta Bonaparte scelse questo luogo per stabilire il primo nucleo di un progetto agricolo e vitivinicolo.
Due secoli dopo, nel corso di un viaggio in macchina a Bordeaux con il padre Vittorio, Francesca Moretti si innamorava della storia e della cultura degli chateaux e decideva di accantonare l’idea di diventare veterinaria per studiare agraria ed enologia, avviando da subito la ricerca di una proprietà da convertire in azienda vinicola alla maniera bordolese.
La Toscana era una scelta forse ovvia negli anni 90, ma non tanto ovvia era l’intuizione di orientarsi sulla Maremma, e non sul più gettonato bolgherese, quanto sulla fertile Val di Cornia - Suvereto. Così nel 1997 vengono acquistati i primi ettari, l’inizio di un grande progetto enologico d’amore.
Hebo – Petra è rappresenta l’rentrée dell’azienda, motivo per cui tanta attenzione gli è rivolta.
Nasce dall’assemblaggio delle uve Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese. Il colore rubino è lucente, i profumi svelano freschi sentori di amarene, violette, mirtilli, prima di virare su seducenti cenni minerali e nuance di macchia mediterranea. Al gusto il vino è strutturato ma fresco, sapido, di bello slancio. Finale piacevolmente fruttato, delicato nella veste sapida e dai tannini gentili.
Abbinamenti: vino versatile adatto a pietanze di terra e di carne, pizze rustiche, torte salate, salumi e formaggi medio freschi.
Come si produce vino nel segno delle donne, sfuggendo alla retorica? Francesca Moretti risponderebbe «con sensibilità e pragmatismo».
È da oltre duecento anni che il cammino di Petra ha un passo femminile. Anche Elisabetta Bonaparte scelse questo luogo per stabilire il primo nucleo di un progetto agricolo e vitivinicolo.
Due secoli dopo, nel corso di un viaggio in macchina a Bordeaux con il padre Vittorio, Francesca Moretti si innamorava della storia e della cultura degli chateaux e decideva di accantonare l’idea di diventare veterinaria per studiare agraria ed enologia, avviando da subito la ricerca di una proprietà da convertire in azienda vinicola alla maniera bordolese.
La Toscana era una scelta forse ovvia negli anni 90, ma non tanto ovvia era l’intuizione di orientarsi sulla Maremma, e non sul più gettonato bolgherese, quanto sulla fertile Val di Cornia - Suvereto. Così nel 1997 vengono acquistati i primi ettari, l’inizio di un grande progetto enologico d’amore.
Alto – Petra è un Sangiovese purosangue. Le uve vengono raccolte a mano. La fermentazione è accompagnata da lunga macerazione sulle bucce. Invecchiamento di almeno 2 anni in grandi botti di Slavonia. Infine evolve in bottiglia per circa 18 mesi prima della commercializzazione. Il colore è rubino lucente, i profumi incentrati su note di sottobosco, humus, piccoli frutti rossi e violette, accompagnati da una vena minerale in sottofondo. L’assaggio denota freschezza e sapidità, eleganza e complessità, pur nel solco di un certo vigore.
Abbinamenti: brasati, carni pregiate, tartare di carne, primi piatti ai funghi,tartufo bianco e formaggi. Tagliere di salumi assortito.
Unica e irripetibile creata esclusivamente per noi, il nostro rum, un’edizione limitata che potesse esprimere e trasmettere la passione, l’impegno e la dedizione con cui viviamo il nostro lavoro.
Plantation Barbados 10 yo. By Enoteca Partenopea 1951 nasce così:
- 5 anni di maturazione in botti di bourbon
- 5 anni e mezzo di maturazione in botti di cognac
- 4 mesi finish in botti di sherry oloroso
Al naso è elegante e armonioso, il bouquet sprigiona principalmente legno e note tostate, seguono poi rotondi sentori di sandalo. Un rum che al palato risulta netto, di impatto, potente. Non appena inizia il movimento, quindi il vero e proprio assaggio, ecco che si riscalda e oltre alla seriosità dei legni, ci mostra il suo lato rotondo, caldo e ricco, quello per cui non lo lasciamo più. Ingresso potente e morbida continuità, resta serioso ma accattivante nello stesso tempo. Finale pulito e persistente.