Nel nostro negozio online non è presente la totalità delle etichette realmente disponibili in enoteca, pertanto, per qualsiasi altra richiesta, informazione o consulenza vi invitiamo a contattarci.
È un percorso degustativo questo, che unisce nord e sud Italia, caratteristiche diverse si incontrano e si susseguono in modo lineare. Territori, climi e vitigni diversi, sono espressione dei luoghi di provenienza e danno vita a questa selezione che è un viaggio organolettico di qualità, che è alla base della scelta di qualsiasi etichetta mettiamo sulla nostra tavola.
- “Flamingo” Rosè Brut Franciacorta – Monterossa
- “Peloro Rosso” Sicilia Rosso DOC 2018 – Le Casematte
- Chianti Rufina DOCG 2019 - Selvapiana
- Moscato Rosa Trentino DOC 2018 – Zeni
“Flamingo” Rosè Brut Franciacorta – Monterossa: 60% Chardonnay 40% Pinot Nero queste uve raccolte a mano, provengono da 12 cru nel cuore della Franciacorta. Viene effettuata la fermentazione per la maggiore in acciaio e in piccola percentuale in botte di rovere per donargli quella marcia in più. L’affinamento sui lieviti, prima della sboccatura dura ben 24 mesi. Il vino è composto per il 15% da vini riserva, per lasciargli tutta la freschezza che questa cuvèe ha da esprimere. Di un rosa cipria, fragrante, secco, netto e nello stesso tempo ecco che le note floreali e di crosta di pane si aprono in armonia regalando note più calde. Tranne per il dessert è praticamente perfetto su tutto!
Peloro Rosso Sicilia Rosso DOC 2018 – Le Casematte: composto da Nerello Mascalese al 70% vitigno “nobile” siciliano e Nocera al 30% un uva antica nel territorio messinese coltivato da sempre, si dice addirittura che sia stato importato dai greci. Peloro rosso subisce un affinamento in acciaio, seguito da un breve passaggio in tonneaux che dura 3 mesi.
Peloro rosso è un vino molto fine, di colore rubino brillante e limpido, possiede un bouquet di piccoli frutti rossi, cuoio e cardamomo. Al palato è elegante, giusto corpo e giusto livello tannico. L’abbinamento ideale riguarda le pietanze di terra, salumi, formaggi, rosbif.
Chianti Rufina DOCG 2019 - Selvapiana: l'espressione più autentica e più elegante del Chianti, ben diversa da quella del Chianti Classico. Di colore brillante e traslucido, ci riporta le ciliegie sotto spirito ed essiccate spiccano al naso come note primarie seguite da legno, terriccio e pelle. Al palato presenta un tannino piacevole che pulisce il palato da tutto ciò che lo ha preceduto occupando il posto principale, buona la persistenza e la piacevolezza. Selvaggina, cacciagione, filetto, mix di salumi, formaggi di media stagionatura sono perfetti per questa bevuta.
Moscato Rosa Trentino DOC 2018 – Zeni: oso dire più unico che raro, l’uva Moscato Rosa ha caratteristiche singolari, resa ridotta ai minimi termini di produzione in quanto la sua naturale e vigorosa formazione toglie vita a gran parte della fioritura, quindi agli acini, con una drastica riduzione di produzione di uva. Nasce quindi un gioiello. L’appassimento su pianta viene seguito dalla raccolta manuale dell’uva, selezionata ulteriormente prima della vinificazione in rosso in acciaio. Di una dolcezza estremamente fine questo passito si orienta su sentori di rosa canina, chiodi di garofano e cannela, note calde ed intense. Trova abbinamento ideale con pasticceria secca, crostate, torte al cioccolato.
Dalla Valle della Mosella (Germania) provengono i vini tra i più longevi al mondo. Anche qui il tempo si ferma letteralmente nella bottiglia e per i più appassionati del meraviglioso “mondo del vino”, si aprono nuovi orizzonti. Un Riesling può essere capace di stupire sempre, sembra quasi di avere a che fare con qualcosa di magico…
- Riesling Troken 2020 – Dr. Fisher
- Riesling Saarburger 2014 – Dr. Fisher
- Riesling Spatlese 2011 – Moselschild
- Trokenbeerenauslese 2006
Riesling Troken 2020 – Dr. Fisher: “troken” secco, abbiamo tanta acidità compensata da una buona aromaticità: frutti tropicali, gelsomino e acacia sono ben presenti sia al naso che al palato in maniera molto elegante. Vino di tanta piacevolezza e freschezza adatto ad aperitivi, cruditè di mare, piatti a base di pesce e se vogliamo anche in abbinamento a carni delicate.
Riesling Saarburger 2014 – Dr. Fisher: stesso produttore del primo vino, Dr. Fisher è un esempio di viticultura per molti nella Mosella. Saarburger è la dicitura che viene attribuita al vino in quanto proveniente da vecchie viti site sulle rive del fiume Saar un affluente della Mosella che parte dalla Francia nord-orientale e si estende fino a Lussemburgo. Carattere deciso, questo Riesling diventa più caldo, intenso, ricco, denso e aromatico, si percepiscono note zuccherine. Perfetto con i formaggi di medio-alta stagionatura ed anche in questo caso su cruditè di mare puntando sui crostacei.
Riesling Spatlese 2011 – Moselschild: Spatlese in tedesco significa raccolta tardiva, sono quindi generalmente vini più dolci, complessi e intensi rispetto ai primi. Per formaggi stagionai, pesce grigliato, oppure su dessert non troppo cremosi.
Trokenbeerenauslese 2006: questo termine in tedesco significa selezione di grappoli secchi. Perché secchi? In questo caso sta ad indicare l’appassimento cioè la surmaturazione dell’uva sulla vite che viene attaccata dalla “muffa nobile” (Botrytis Cinerea). il vitigno utilizzato è sempre il Riesling ma usciamo dalla Valle della Mosella e ci spostiamo in Austria. D’imbarazzante eleganza, molto equilibrato, nonostante la dolcezza tipica mantiene un ottimo grado di acidità questo lo rende estremamente fine, mai stucchevole, pulito e ricco al palato, pieno e delicato nello stesso tempo.
Non tutti sanno che i Gruner Veltliner come i Riesling, sono i vini più longevi al mondo, questo è grazie alla loro spiccata acidità che è spina dorsale del vino. Vini che in bottiglia fermano il tempo e lentamente evolvono, mutano, migliorano, si amplificano e si arricchiscono ad ogni anno che passa... siamo a Wachau la principale valle produttrice di vini nel sud dell’Austria, meta turistica e splendido anfiteatro vinicolo.
- Gruner Veltliner Federspiel 2019 – Nikolaihof
- Riesling Smaragd 2016 – Nikolaihof
- Eiswein 2018 – Elisabeth Michlits
Gruner Veltliner Federspiel 2019 – Nikolaihof: “Gruner” che tradotto in italiano significa verde, infatti sono proprio “verdi” le percezioni che questo vino regala, a partire dal limpido colore di un paglierino chiaro con riflessi verdi. Al naso sono presenti i fiori di campo, fieno e note “vegetali” sedano e freschi profumi, ma anche agrumi, mela, ananas e pietra focaia.
Il palato viene invaso da un’acidità “tagliente”, risulta nello stesso tempo avvolgente e rispecchia alla perfezione quello che è stato precedentemente annunciato dall’olfatto. Dall’aperitivo alle pietanze di mare in varie salse è il top!
Riesling Smaragd 2016 – Nikolaihof: “Smragd” tradotto in italiano significa smeraldo, termine che può tranquillamente rappresentare questo vino.
Tipologia di vino che si consiglia di bere dopo qualche tempo dall’ultima vendemmia, annate quindi meno recenti, proprio come quella in questione. La dicitura “Smaragd” viene attribuita ai vini della Wachau con un volume alcolico di 12,5 % e la cui vinificazione avviene in maniera tardiva. Il risultato è un vino complesso, di buon corpo, con note calde e rotonde, tendenzialmente dolci, tostate ed ancora minerali nello stesso sorso. Avvolgente, dolce e inebriante, i sentori di fiori di acacia di uniscono a quelli di frutta matura e alle note “metalliche” caratteristica di questi grandi vini. Ideale sui formaggi di medio-alta stagionatura, frutta secca e se si vuol osare, su cruditè di crostacei.
Eiswein 2018 – Elisabeth Michlits: siamo a Burgenland, Austria orientale. Si termina così questo percorso di degustazione, chicca imperdibile per gli amanti delle cose veramente buone. Le uve attaccate dalla “muffa nobile” (Botrytis Cinerea) indispensabile per questo tipo di vinificazione, devono letteralmente gelare a -7° sulla vite, momento in cui vengono accuratamente raccolte e delicatamente vinificate, secondo una meticolosa selezione.
Questo metodo così rigido, garantisce vini dolci con ottima acidità, mai stucchevoli, mai pastosi, solo tanta finezza ed elegante dolcezza. In questo caso l’abbinamento ideale è senz’altro tutto ciò che riguarda la pasticceria secca, dessert di frutta a polpa bianca/gialla e soprattutto sposa alla perfezione i formaggi.
Percorso degustativo alla francese, questi vini sono sinonimo di eleganza e raffinatezza, vini prodotti e vinificati dai “maestri” del vino. Territori che per composizione dei terreni, microclima, ed altra maestria, sono invidiati da tutto il mondo.
- Crèmant de Bourgogne Blanc “Baron Auguste” – Andrè Goichot
- Chablis 2020 – Andrè Goichot
- Pinot Noir Bourgogne 2019 - Andrè Goichot
- Sauternes La Fleur Mallet 2018 - Cheval Quancard
Crèmant de Bourgogne Blanc “Baron Auguste” – Andrè Goichot: è il metodo classico della Bourgogne, tradizionale, rappresentativo, un evergreen. Chardonnay, Aligotè, Pinot Noir, Gamay (questi ultimi due vinificati in bianco). Bollicina raffinata e nello stesso tempo molto versatile. Si presenta di color giallo dorato, grazie alla presenza dei vitigni a bacca scura, colore tipico di questa bollicina. Una bollicina fresca, delicata ma per niente scontata. Ideale per aperitivo su delle tartine con burro e acciughe, bottarga, uova di pesce, pietanze di mare, pesce in tutte le salse, fritture, carni bianche.
Chablis 2020 – Andrè Goichot: decisamente un altro grande classico, Lo Chardonnay per eccellenza! Di un giallo paglierino, delicatamente fruttato e floreale, al palato è ricco di freschezza. La sequenza perfetta per una continuazione di classe.
Pinot Noir Bourgogne 2019 - Andrè Goichot: si prosegue con il re della Borgogna, il Pinot Noir. Colore caratteristico, nessun affinamento particolare, solo la semplice ed elegante espressione del Pinot Noir in purezza. Al naso ci sono richiami di frutti rossi come mirtilli rossi e fragoline di bosco ma anche terra bagnata e sottobosco. Al palato è equilibrato, molto fine, tannino rotondo di mitigata persistenza. L’abbinamento a questo vino sono senz’altro le quiche, torta rustica, salumi e formaggi di media stagionatura, cani bianche, filetti, bolliti.
Sauternes La Fleur Mallet 2018 - Cheval Quancard: a chiudere il percorso enogastronomico è invece il re dei passiti, il Sauternes. Lasciamo la Bourgogne e andiamo nel territorio più ambito sotto l’aspetto vinicolo, ci toviamo a Boredaux, Sauternes. Pordotto con uve Semillon, Sauvignon e Muscadelle sapientemente appassite. Elegante dolcezza, l’essenza dell’acino appassito nel bicchiere, al palato è denso e avvolgente, con una sottile acidità che caratterizza il gusto dei Sauternes e li rende longevi nel tempo e fini al palato. Per i dessert a pasta bianca, pasticceria secca ma soprattutto corona lo strepitoso abbinamento ai formaggi e foie gras!
Chi non è ancora mai stato nella splendida Grecia? Credo pochi ma per coloro che non hanno vissuto questa esperienza, ecco una proposta sfiziosa al di fuori dell’ordinario per i più curiosi. Per chi invece ci ha passato almeno un’estate proponiamo momenti “rievocativi ” e dove ci si può divertire con una cena greca a base di polpette speziate, octopus, moussaka, baklava ma non solo!
- Retsina – Tsantali
- Moschofilero 2015 – KOURTAKI
- “Metoxi” 2016 – Tsantali
- Samos – Tsantali
Retsina – Tsantali: in questa selezione non poteva mancare il vino più famoso e caratteristico della Grecia! Ma come viene prodotto? In antico tempo veniva utilizzata la resina di pino di Aleppo per la conservazione del vino: la resina veniva inserita nelle anfore per sigillarle e preservare il vino dall’ossidazione quindi dal contatto con l’aria. Anche quando le anfore vennero sostituite successivamente dalle botti l’usanza continuò, la resina veniva aggiunta nelle pareti interne delle botti per isolare il vino.
Ancora oggi per la produzione di questo caratteristico vino, viene aggiunta la resina di pino durante la fermentazione del mosto proveniente dalle uve a bacca bianca Savatino.
Ma com’è? Aroma caratteristico: note balsamiche e di bosco. In termini di tradizione questo vino si abbina a tutto ciò che riguarda la tipica cucina greca: insalata di Feta, Moussaka, spiedini di pesce grigliati.
Moschofilero 2015 – KOURTAKI: questo bianco ricorda la freschezza del mare della Grecia… Prodotto con uve Moschofilero, vitigno autoctono a bacca bianca, questo vino segue gli abbinamenti del primo, ma la maggior versatilità che lo caratterizza permette di poterlo abbinare anche ai piatti della nostra tradizione a base di pesce, formaggio e caciotte fresche.
“Metoxi” 2016 – Tsantali: sapiente assemblaggio di uve Cabernet Sauvignon e Limnio (vitigno autoctono greco a bacca scura). E’ un vino corposo, speziato e finemente balsamico, con note di legno e frutti a bacca scura. Per arrosti, brasati, taglieri di salumi e formaggi stagionati.
Samos – Tsantali: per il dessert c’è il Moscato di Samos, questo è il lato dolce della Grecia. Il Moscato è l’unico vitigno coltivato sull’isola di Samos che è l’isola della Grecia più vicina alla Turchia, nel Mar Egeo. Viene prodotto in diverse versioni: secco, semisecco e dolce, quest’ultimo risulta essere particolarmente caratteristico e “famigerato”. Per tutto ciò che concerne pasticceria secca, paste di mandorla, dessert con crema o alla frutta ma anche formaggi più o meno stagionati, il Moscato di Samos è perfetto!
Un viaggio in una delle terre più gettonate per una vacanza non troppo distante dal nostro paese e che offre, in alcune specifiche zone, splendide spiagge tropicali! Terra calda, mediterranea, allegra, ricca di storia, architettura antica e moderna, siamo nella splendida Spagna.
- “Marin” Garnacha Blanca - Igniacio Marin
- “Marin” Garnacha 2018 – Ignacio Marin
- Marqués de Càceres 2016 Crianza Rioja
- Sherry Cream – Romate
“Marin” Garnacha Blanca - Igniacio Marin: come dichiarato in etichetta l’uva Grenacha Blanca di natura francese e ben coltivato anche nel nord-est della Spagna, è la protagonista di questa etichetta. E’ un vino easy, classica etichetta da aperitivo, piacevole e accattivante per il suo bouquet delicatamente floreale e appena speziato. Vino di pronta beva, minerale, delicato, adattissimo per un aperitivo, stuzzichini salati, ma anche per le “pietanze marine” spagnole come i buonissimi chopitos fritos.
“Marin” Garnacha 2018 – Ignacio Marin: la versione in rosso e più tradizionale del precedente vitigno. Anche in questo caso abbiamo un vino di pronta beva, quindi di estrema piacevolezza. Il grado alcolico è nella media, ma la morbidezza, i tannini molto levigati, le morbide note organolettiche che riportano alla frutta a bacca rossa, more e vaniglia, rendono questo vino molto versatile. Perfetto per un tagliere di jamon non troppo stagionato, insaccati, caciotte di medio-bassa stagionatura, ma soprattutto perfetto sulla paella sia di carne, che di pesce e via con le tapas!
Marqués de Càceres 2016 Crianza Rioja: La Rioja si trova nella parte settentrionale della Spagna, a nord di Madrid e poco a sud di Bilbao. L'influenza dell'enologia Francese sulla zona quella della Rioja è piuttosto forte e i legami che questa zona ha avuto con la Francia, in particolare con Bordeaux, sono stati determinanti per lo sviluppo dei vini di questa zona.
Attualmente la Rioja è l’unica denominazione che vanta del riconoscimento del massimo grado del sistema di qualità, DOC (Denominación de Origen Calificada) pari alla nostra DOCG. Il termine “crianza” è riferito all’invecchiamento del vino, in tal caso quest’ultimo invecchia per almeno 2 anni, di cui almeno 6 mesi in botte. Prodotto con prevalenza di Tempranillo, il vitigno che rappresenta al meglio questo territorio, con piccola percentuale di altre uve locali, Marqués de Càceres subisce un’intensa macerazione e un lungo affinamento in legno per poi riposare per almeno altri 12 mesi in bottiglia. Naso con note fini di legno tostato e spezie si legano alla frutta rossa candita su un fondo di liquirizia.
Al palato spicca un'ampia sensazione di calore, con sottofondo di frutta matura e tannini morbidi ed eleganti. Sul finale è lungo e setoso. Ottimo per la cucina tipica spagnola a base di carne e di terra. Bistecche e tagli selezionati ai ferri, sughi strutturati, tagliere con jamon iberico.
Sherry Cream – Romate: Palomino Fino e Pedro Ximenez sono le uve utilizzate per questo sherry, un evergreen sempre affascinante, innovativo e classico nello stesso tempo. Dolce, setoso e avvolgente, possiede calde note di frutta secca, fichi e miele di castagno. Ideale sulla pasticceria secca, dessert in generale e formaggi anche in alte stagionature.
- Crèmant de Bourgogne “Testavinage” – André Goighot (Francia)
- Sauvignon 2019 – Yarden (Israele)
- “Takar”Areni 2019 – Armenia Wine (Armenia)
- Mavrodaphne of Patras Passito (Grecia)
Crèmant de Bourgonge “Testavinage” – André Goichot: si aprono le danze con il metodo classico della Borgogna. Bollicina fragrante e gusto fresco, un accattivante metodo classico. Composto da uve Pinot Noir, Chardonnay, Aligoté, Gamay le quattro uve simbolo della Borgogna. Note di agrumi, fiori bianchi e delicata pasticceria conquistano il naso. Al palato è fragrante, accattivante, di pronta beva, si ritrovano i caldi sentori esotici. Adatto su tutto, per tutti i palati!
Sauvignon 2019 Yarden – Golan Winery: proveniente da un terra decisamente più calda, Israele. Non tutti sanno che sulle alture di queste terre sono siti splendidi e proficui vigneti. Altissima è l’attenzione dedicata a questi vini esclusivamente Kosher. Questo vino si esprime in modo raffinato, presenta un perfetto equilibrio e accattivante bouquet, una chicca da non perdere per gli amanti del Sauvignon. Limpido, al naso è armoniosamente floreale e fruttato. Al palato è minerale, piacevolmente fruttato, di buona persistenza.
“Takar” Areni 2019 – Armenia Wine: clima rigido, molto freddo d’inverno, caldo torrido in estate, siamo in Armenia. L’uva Areni Noir la fa da padrona sul territorio, il vitigno autoctono a piede franco più antico al mondo con i suoi oltre 6.000 anni di vita. La sua buccia spessa lo rende resistente alle malattie ed in grado di sopportare i tipici bruschi sbalzi termici.
Takar nel calice si presenta di color rosso rubino con sfumature violacee. Il vino affina in botte, che ne plasma le caratteristiche donando aromi di spezie dolci, vaniglia, cioccolato, cocco, che si affiancano a quelle di frutta rossa e scura, rifinito da una delicata nota balsamica sul finale. Fresco e piacevole alla beva, caratteristiche che consentono di proporlo in successione ad un vino bianco senza creare dislivelli degustativi.
Mavrodaphne of Patras – Tsantali: clima mediterraneo, siamo nella splendida Grecia precisamente a Patrasso, zona occidentale. Si conclude il percorso degustativo con il passito Mavrodaphne che in greco significa “alloro nero” poiché vitigno a bacca scura. E’ un vino liquoroso da fine pasto simile al porto, con le sue calde, intense e dolci note di frutta secca, frutta disidratata e ciliegia candita. Ideale per i dessert al cioccolato, degustazione di cioccolato fondente, pasticceria e frutta secca.
“Accade raramente che le origini di un vino possano essere riconducibili ad un solo uomo. Il Brunello di Montalcino, tuttavia, deve la sua esistenza all’inventiva di Clemente Santi e suo nipote Ferruccio Biondi Santi che nel '900 cominciarono a vinificare in purezza il Sangiovese Grosso a Montalcino.”
Ebbene si i primi e sempre unici. Brunello di Montalcino Riserva 1982 Biondi Santi è una speciale etichetta che celebra il centesimo anniversario dell’azienda 1888 – 1988.
Dal colore scuro impenetrabile e intenso, al naso è un tripudio di note evolute dove viene accennata la frutta sotto spirito e ancora sbuffi di sciroppo di amarena. Fiori essiccati, note terrose, minerali e ancora balsamiche, cassetto chiuso. Al palato è etereo, ancora austero, impressionante è la forza di questo vino che ad oggi non risulta stanco, al contrario seprime tutta la forza di cui è in possesso. Un vino, un’esperienza unica firmata Biondi Santi.
In un magnifico fazzoletto di terra maremmana che unisce campagna e mare, sospeso tra boschi e macchia mediterranea, sorge Tenuta Argentiera. Siamo nel cuore della piccola e prestigiosa Doc Bolgheri, un terroir vocato ai grandi vini rossi, nell’area stessa dei celebri Super Tuscan. Il nome Argentiera porta impresso un significato evocativo: proviene dalle miniere d’argento che un tempo si trovavano in questa zona dell’Alta Maremma, ricca anche di sorgenti naturali e acque curative. La Tenuta è la più prossima è quella che raggiunge la massima altitudine di tutto il territorio Bolgherese, questo la rende differente da tutte le altre realtà e riesce a creare un microclima dalle caratteristiche uniche.
Villa Donoratico è un vino che racchiude in sé le migliori caratteristiche che possiede la denominazione Bolgheri DOC è composto dall'assemblaggio delle pregiate uve: Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, come da tradizione. Dall’intenso colore rubino scuro e dal bouquet importante: note di cassetto chiuso, sottobosco e legni, oltre alla frutta rossa sotto spirito e la violetta. Al palato è molto ben bilanciata la trama tanica con l’eleganza che è suo punto di forza. Ottimo calore e persistenza.
Abbinamenti: carne ai ferri, sughi saporiti, salumi e formaggi.
La cantina Marion produce circa 4.000 bottiglie di “Amarone della Valpolicella” è tra le aziende produttrici più importanti del territorio. Piccola la produzione, grande la qualità. Quello di Marion è un Amarone autentico, che lascia meno spazio alle ruffiane note di frutta e morbidezza accattivante e si concentra sulla vera natura di questo importante vino. Colore rosso rubino, con riflessi violacei. Al naso si presenta ampio e intenso, con sentori di frutti maturi, note di frutta rossa sotto spirito, cenni di sottobosco e toni speziati. Al palato si rivela morbido, pieno, di ottima struttura, tannino importante ma rotondo, di lunga persistenza.
Abbinamenti: Vino di struttura, si abbina bene a secondi di carne rossa, bolliti e formaggi stagionati e sughi saporiti.
“Sono trascorsi più di quarant'anni dacché i nostri genitori fondarono questa azienda agricola, piccola, senza pretese, ma supportata da tanto entusiasmo, l'amore per la vita di campagna e la passione per la coltivazione della vite, in primis, hanno decretato la nascita di Ilatium”.
“Capo Leon” è composto da: Corvina e Corvinone 70% - Rondinella 20% - Croatina e Oseleta 10%. Si presenta limpido ed intenso di un vigoroso rosso rubino. Intenso e complesso, al naso, si percepiscono note eteree e frutti a bacca rossa maturi, ciliegia, note speziate di noce moscata, cacao, vaniglia e pepe nero. Caldo e morbido in bocca con la presenza di un tannino elegante. Un vino di struttura raffinato. Affina in botti piccole contenenti fino a 500 lt di quercia francese e nord americana per 30 mesi circa ed ulteriori 10 mesi in bottiglia, come da prassi. Vendemmia manuale, con rigorosa selezione delle uve. Segue appassimento in plateaux da 5/6 kg in ambiente a clima controllato per 100-120 giorni.
Abbinamenti: sughi saporiti, brasato, carne ai ferri, stinco.
È così che, nella Val d’Illasi, vengono coltivati gli oltre 24 ettari, dai quali prendono vita etichette che rappresentano ormai da anni l’eccellenza di un’intera regione, simboleggiando allo stesso tempo l’emblema della superba qualità. Da anni, grazie all'impegno di tutta la famiglia, l'azienda ha raggiunto standard difficilmente eguagliabili, nel perseverante intento di offrire emozioni e piaceri unici a chiunque beva un prodotto Dal Forno. La qualità dei vini di Dal Forno è indiscussa e riconosciuta a livello nazionale tanto dagli appassionati quanto dagli esperti. Meritevole di aver compiuto nel 1991 la coraggiosa scelta di eliminare la Molinara dall'uvaggio dell'Amarone e riscoprire l'Oseleta, i vini Dal Forno sono oggi l’espressione di qualità per antonomasia.
Uve: Corvina 60%, Rondinella 20%, Oseleta 10%, Croatina 10%.
Dal colore rosso rubino intenso e impenetrabile. Al naso è sublime: si apre con note di frutta nera surmatura e petali di fiori essiccati, con sottofondo di caffè, cioccolato fondente, pepe e finalmente botte di rovere. L’assaggio è ricco e corposo, intenso, indimenticabile, la trama tannica è vellutata e liscia, finale lungo e di nuovo indimenticabile…
Abbinamenti: vino da meditazione, da poter accostare a formaggi stagionati, frutta secca e cioccolato fondente. Vino da occasione speciale per pietanze speciali come petto d’anatra in salsa e tutto ciò che concerne la cacciagione.