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Il vigneto “Ausario” è situato a Treiso, la punta di diamante delle Langhe. Grande potenziale di invecchiamento, è un vino dal colore rosso rubino con riflessi granata molto intensi. Profumo fine, elegante e complesso, con note di frutta rossa matura che ricorda il mirtillo ed il ribes, con finale speziato e finemente legnoso. È un vino corposo e di ottima struttura, caldo, i tannini avvolgenti regalano un gusto morbido e un equilibrio delicato. Vino serioso, lungo al palato, ricco, in continua evoluzione e di grande espressione.
In abbinamento a carni stufate e brasate, formaggi stagionati, contorni di terra come funghi porcini e polenta, gulasch e cioccolato extra fondente, quindi anche da meditazione.
Di pronta e fresca beva, questo Arneis si esprime nella sua versione più tradizionale. Accattivante per il suo bouquet leggermente floreale e agrumato. Al palato è fresco, piacevole, sul finale è delicatamente mandorlato, versatile, easy.
Come aperitivo accompagnato da salatini, mandorle salate e tostate, bruschette di mare con salmone affumicato o burro francese e alici del Mar Cantabrico o ancora con Philadelphia e uova di pesce, tartare di tonno o salmone, scialatielli ai frutti di mare, pesce.
Dopo la pigiatura in assenza di ossigeno, solo il migliore mosto viene trasferito per la fermentazione alcolica in piccole botti di rovere, ottenute da legni selezionati e stagionati, per almeno 3 anni. In seguito il vino viene imbottigliato per gravità, in modo naturale, grazie ad innovativi sistemi di riempimento della Cà del Bosco, il vino i questo modo non subisce shock ossidativi, sbattimenti e ulteriori aggiunte di solfiti. Chardonnay proveniente dalla migliore selezione di 6 vigne. Un vino cremoso, intenso e dalle mille calde sfumature che ricordano i grandi colossi bianchi della Borgogna. Colore dorato brillante, al naso è ricco e complesso, spazia dalle note di fieno e di erbe balsamiche alla vaniglia e all’acacia, dalla nocciola a sfumature tostate. Al palato invade ogni spazio, la sua densità gli dona persistenza e la sua eleganza invoglia un altro sorso.
Un Magnum 1,5 lt; possiede la capacità ideale per una perfetta conservazione, evoluzione e affinamento del vino.
Nello specifico, una Magnum ha un miglior rapporto tra volume di vino e superficie esposta all’ossigeno, contrastando così i naturali fenomeni ossidativi. Per comprendere meglio l’argomento, basta considerare che solitamente, il collo e il tappo di una bottiglia in formato Magnum hanno un diametro simile a quelli della bottiglia standard, mentre la sua capacità è doppia. In proporzione al volume, dunque, la quantità di vino a contatto con l’ossigeno è nettamente inferiore.
Ciò significa che la micro-ossigenazione a cui è sottoposto il vino è più moderata e contenuta nel formato Magnum, che si traduce in un’evoluzione più lenta e controllata, in un miglior affinamento e sviluppo delle qualità organolettiche e quindi in una migliore conservazione del vino.
Questo vale soprattutto per quei vini destinati all’invecchiamento.
Brunello di Montalcino “Pieve Santa Restituta” proveniente dalla varietà autoctona Sangiovese Grosso, è un vino di grande finezza. Profumato di fiori, frutti rossi ed erbe balsamiche, risulta morbido e persistente al palato, esprimendo così in modo sublime l'eccellenza e la qualità dei vini Gaja.
Un Magnum 1,5 lt.
Possiede la capacità ideale per una perfetta conservazione, evoluzione e affinamento del vino. Nello specifico, una Magnum ha un miglior rapporto tra volume di vino e superficie esposta all’ossigeno, contrastando così i naturali fenomeni ossidativi.
Per comprendere meglio l’argomento, basta considerare che solitamente, il collo e il tappo di una bottiglia in formato Magnum hanno un diametro simile a quelli della bottiglia standard, mentre la sua capacità è doppia. In proporzione al volume, dunque, la quantità di vino a contatto con l’ossigeno è nettamente inferiore.
Ciò significa che la micro-ossigenazione a cui è sottoposto il vino è più moderata e contenuta nel formato Magnum, che si traduce in un’evoluzione più lenta e controllata, in un miglior affinamento e sviluppo delle qualità organolettiche e quindi in una migliore conservazione del vino.
Questo vale soprattutto per quei vini destinati all’invecchiamento.
Dal brillante e limpido colore rosso granato, questo Barbaresco si esprime in modo variegato: ampio e ricco con sentori di viola e rosa uniti a quelli di cacao, vaniglia e tabacco provenienti dall’affinamento in legno. Il sapore è corposo e persistente, riesce a mantenere un ottimo equilibrio che lo caratterizza. I tannini sono austeri, ma senza provocare sensazioni amare o allappanti.
Abbinamento: salumi, carni rosse e bianche, formaggi.
Un Magnum 1,5 lt; possiede la capacità ideale per una perfetta conservazione, evoluzione e affinamento del vino.
Nello specifico, una Magnum ha un miglior rapporto tra volume di vino e superficie esposta all’ossigeno, contrastando così i naturali fenomeni ossidativi. Per comprendere meglio l’argomento, basta considerare che solitamente, il collo e il tappo di una bottiglia in formato Magnum hanno un diametro simile a quelli della bottiglia standard, mentre la sua capacità è doppia. In proporzione al volume, dunque, la quantità di vino a contatto con l’ossigeno è nettamente inferiore.
Ciò significa che la micro-ossigenazione a cui è sottoposto il vino è più moderata e contenuta nel formato Magnum, che si traduce in un’evoluzione più lenta e controllata, in un miglior affinamento e sviluppo delle qualità organolettiche e quindi in una migliore conservazione del vino.
Questo vale soprattutto per quei vini destinati all’invecchiamento.
L’Amarone “Costasera” è un vino fiero, maestoso, complesso, esuberante, quello che più rappresenta l’Azienda Masi e punto di riferimento per la categoria degli Amaroni.
È frutto della tecnica di appassimento delle varietà autoctone della Valpolicella Classica, ovvero Corvina, Rondinella e Molinara, le quali, riposano su graticci di bambù nei mesi invernali concentrando gli aromi. Il risultato è un vino molto intenso, dal colore impenetrabile e polposo, ai profumi che spaziano dalla frutta a bacca scura con nuance surmature, alle note di legni dolci e fave di cacao tostate. Al palato sprigiona armonia, intensità e longevità sia in termini di persistenza, sia in termini di tempo, dove si percepisce immediatamente il potenziale.
Caratteristiche del Magnum 1,5 lt.
Questo formato possiede la capacità ideale per una perfetta conservazione, evoluzione e affinamento del vino.
Nello specifico, una bottiglia Magnum ha un miglior rapporto tra volume di vino e superficie esposta all’ossigeno, contrastando così i naturali fenomeni ossidativi. Per comprendere meglio l’argomento, basta considerare che solitamente, il collo e il tappo di una bottiglia in formato Magnum hanno un diametro simile a quelli della bottiglia standard, mentre la sua capacità è doppia. In proporzione al volume, dunque, la quantità di vino a contatto con l’ossigeno è nettamente inferiore.
Ciò significa che la micro-ossigenazione a cui è sottoposto il vino è più moderata e contenuta nel formato Magnum, che si traduce in un’evoluzione più lenta e controllata, in un miglior affinamento e sviluppo delle qualità organolettiche e quindi in una migliore conservazione del vino.
Questo vale soprattutto per quei vini destinati all’invecchiamento.
Siamo in Mamoiada provincia di Nuoro, esiste Cannonau più caratteristico? Non credo e Giuseppe Sedilesu grazie ai suoi vini ci fa provare l’essenza e il carattere forte di questa terra straordinaria!
Mamuthone, che omaggia l’omonima maschera ancestrale della tradizione sarda, si presenta impenetrabile e denso, scuro, intenso già all’esame visivo, ma anche a quello olfattivo: frutta a bacca scura matura, spezie come il cardamomo, legni dolci, mentre al palato abbiamo tannini decisi ma piacevolmente dolci.
I 12 mesi di affinamento in tonneau da 5 hl e l’assenza di filtrazione, ne aumenta la profondità.
Abbinamenti: pietanze di carne rossa in tutte le loro sfaccettature, primi piatti dello stesso ingrediente o più semplicemente da meditazione.
Rubino compatto molto brillante. Al naso si mostra concentrato con note di frutti rossi, principalmente marasca, arancia rossa matura e spezie. Al palato è ricco ed avvolgente, con una bellissima tensione che permette di esaltare la trama tannica perfettamente integrata. Il finale affascina, per la grande sapidità e la lunga persistenza. Un vino di straordinaria integrità, con un grande potenziale di invecchiamento, al cui maturazione avviene per almeno 24 mesi in botti di rovere di Slavonia.
Abbinamenti: sicuramente in accostamento a pietanze succulente, sapide e grasse, in quanto il suo potere sgrassante pulisce il palato, quindi agnello, stinco, tagli pregiati alla brace e primi di carne e di terra, su un tagliere assortito di salumi e formaggi a pasta dura non guasta mai!
Vesbius un vino che nasce da uve di altissima qualità, le varietà autoctone coltivate a piede franco Piedirosso 60% e Aglianico 40%. I 24 mesi di affinamento in botte grande fanno si che queste uve si amalgamino e diano il meglio, trionfando in un’armonia di note e sentori ben precisi. Si può definire l’eccellenza del Vesuvio o più per esteso, del territorio campano, un’ottima alternativa al famigerato Taurasi, ben diverso ma ben comparabile con quest’ultimo in termini di importanza.
Al naso è fine, la presenza di note a bacca scura tra cui il gelso accompagnano i legni dolci ben percepibili in questo accattivante bouquet, seguono sentori di terra e sottobosco. Al palato è elegante, armonioso, non mancano note fresche, di ottimo corpo e trama tannica ben levigata, una melodia per le papille!
L’etichetta raffigura un serpente a tre teste annodato al novilunio, che reca dei motivi ispirati ai decori delle ville romane rinvenute nel sito archeologico di Cava Ranieri a Terzigno, località dov’è sita l’azienda e i suoi vigneti. La Luna nuova rappresenta un messaggio di rinascita del territorio, che si riprende dalle disastrose conseguenze della pandemia, è un simbolo di buon auspicio, così come il serpente che nell’antichità rappresentava la divinità protettrice dell’abitazione, le tre teste rappresentano il nome della località di Terzigno, secondo alcuni storici, deriverebbe da Ter Ignis, ovvero,tre volte bruciata dalla lava.
Solo 2.666 bottiglie prodotte.
Abbinamenti: tartare di Chianina, tartine al tartufo, crostino toscano, tagliere di salumi e formaggi di medio alta stagionatura, sia primi che secondi a base di carne e di terra.
“O’ Cuognolo” ovvero “i sentieri” del Vesuvio che ne sono tanti e tutti spettacolari!
Ed è proprio in questi luoghi che nasce questo Piedirosso in purezza, un tocco di freschezza dai caldi terreni vulcanici. Al naso primeggiano note di piccoli frutti rossi e pepe bianco. Il palato è fresco, giovane, vibrante e morbido.
Abbianmenti: spaghetti al pomodoro del Piennolo, bruschette, carne, salumi e formaggi freschi e a pasta molle, bolliti.
Il nome Lacryma Christi, deriva da una leggenda che narra che Lucifero, l’angelo cacciato per le sue nefandezze dal Paradiso, rubò dispettosamente un pezzo del paradiso per poi sprofondare nelle viscere dell’Inferno lasciando dietro di sé una voragine da cui sorse il Vesuvio. Si dice che Gesù, riconoscendo nel Golfo di Napoli il Paradiso rubato, pianse e dalle sue lacrime nacquero i vigneti di questo vino.
“Muscari” è il classico vino nato ai piedi del Vesuvio, un vino che è anima di questo territorio, proveniente dal tipico assemblaggio delle uve Piedirosso e Aglianico, è un vino di trama corposa, da bere in accostamento ai piatti della tradizione napoletana e non solo. Andando per ordine: al naso ben presenti sono le note di frutta a bacca rossa a tratti ancora acerba, seguite da note di tabacco e spezie. Al palato è strutturato, imponente è il tannino che nello stesso tempo è ben bilanciato grazie alla morbidezza compensata dal Piedirosso. Ottima persistenza.
Abbinamenti: pasta con pomodorini del “Piennolo”, ragù napoletano e primi a base di carne, carne ai ferri o filetti in salse, salumi e formaggi di medio alta stagionatura.
Il nome Lacryma Christi, deriva da una leggenda che narra che Lucifero, l’angelo cacciato per le sue nefandezze dal Paradiso, rubò dispettosamente un pezzo del paradiso per poi sprofondare nelle viscere dell’Inferno lasciando dietro di sé una voragine da cui sorse il Vesuvio. Si dice che Gesù, riconoscendo nel Golfo di Napoli il Paradiso rubato, pianse e dalle sue lacrime nacquero i vigneti di questo vino.
“Janesta” Lacryma Christi bianco proviene dall’assemblaggio delle tradizionali uve Coda di Volpe e Falanghina. È un vino di grande piacevolezza ed ottima versatilità per i piatti della tradizione napoletana e non solo. Al naso il bouquet è deliziosamente fruttato: mela, ananas e albicocca lasciano spazio ai fiori bianchi della macchia mediterranea. Al palato tanta è la freschezza, ottima sapidità ed equilibrio.
Abbinamenti: crudi di mare, risotti di pesce, zuppa di cozze, verdure, primi ai frutti di mare.