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Pinot nero 850, questa cifra fa riferimento all’altitudine di metri sui quali sono disposti i vigneti, li dove ogni operazione è necessariamente manuale, dove è solo ed esclusivamente la mano genuina dell’uomo ad influire a favore della vite, nasce questo Pinot Noir senza precedenti.
Dal colore di un rubino brillante con delicate sfumature mattonate, esprime l’eleganza, al naso ecco dei piccoli frutti rossi, viola, lampone, mora, terra umida, legno delicato, in cui riposa per circa 12 mesi (barrique). Al palato è corposo ma continua elegante, buona la sapidità e la struttura, ottimo equilibrio e persistenza.
Abbinamenti: torte salate, carni rosse, formaggi di medio alta stagionatura, primi di terra e sughi strutturati.
Chianti Rufina dell’azienda Selvapiana è un Sangiovese puro dal colore rubino brillante. Quello che differenzia il Chianti proveniente dalla Rufina è l’eleganza, un Chianti raffinato, dove tutti gli elementi sono ben bilanciati e l’armonia prevale, ed è proprio quello che si cerca quando si sorseggia un buon calice di vino. Al naso si presenta come il tipico Sangiovese dalle note di terra bagnata, cuoio con leggere note pepate seguite da ciliegia e fiori essiccati. Al palato è fine, avvolgente, morbido e succoso, molto gradevole la persistenza.
Abbinamenti: carine delicate o ai ferri, torte salate, bolliti con mostarda piccante, primi di terra e carne, taglieri misti, formaggi di media stagionatura.
Rocche dell’Annunziata è il Barolo Riserva della famiglia Scavino. Lo storico e prestigioso “Grand Cru” del paese di La Morra. Rocche dell’Annunziata è finezza, dettagli, eleganza senza fine, è una sinfonia di aromi eterei con “movimenti” armonici. Petali di rosa, violetta, lillà, ciliegie rosse dolci, menta, minerali, sono alcuni dei tratti distintivi di questo eccezionale Barolo. Trama setosa, vino armonioso ed elegante.
Ideale sulla carne: selvaggina, carni rosse, filetti in salse, pane cafone e salumi come speck, capocollo, prosciutto crudo in alte stagionature, sughi più o meno articolati di terra e carne.
Cannubi è probabilmente il vigneto più storico di tutta la regione, nel comune di Barolo, il più antico, impiantato nel 1946 nel cuore della collina Cannubi. La bassa resa di questo vigneto è dovuta “all’anzianità” delle viti che garantisce una qualità unica. L’espressione più tipica e caratteristica del Cru di Barolo dove il fascino del Nebbiolo si esprime pienamente. Consistenza armoniosa e molto fine, ricco e complesso, elegante e straordinario.
Da abbinare alla carne: selvaggina, carni rosse, filetti in salse, pane cafone e salumi, sughi più o meno articolati di terra.
È da considerare un “Grand Cru”, si trova nella zona di Verduno, siamo nella parte più alta, l’estremo nord di Barolo. È un vino di grande finezza e complessità aromatica, spiccatamente floreale e speziato, sapido, balsamico. Il naso è vivido e composto. Un cru estremamente elegante, femminile, di carattere.
Ideale con la carne rossa, carni bianche in salse, salumi stagionati, formaggi con stagionature medio-alte e gusto deciso, pasta con sughi più o meno complessi, crostini toscani. Da solo, per concedersi un momento di meditazione.
Barolo di importante personalità, il focus del Nebbiolo. Preciso ed intenso, ottima la lunghezza. Gli aromi sono spiccati e variano tra terra, cuoio, note balsamiche e note fruttate come il ribes e l’amarena sciroppata. Limpidezza è la parola che esprime al meglio la trama visiva di questo vino.
Ideale con la carne rossa, carni bianche in salse, salumi stagionati, formaggi con stagionature medio-alte e gusto deciso, pasta con sughi più o meno complessi, crostini toscani, fagioli all’uccelletto.
Sito a nord-est nel cuore di Roddi, il Cru “Bricco Ambrogio” ha uno spettro aromatico ricco e intenso, morbido e levigato con un ottimo equilibrio acido-tannico. Barolo profondo e vellutato. Ottima la persistenza. Vigneto potente che dona vini longevi, vellutati con caratteristiche uniche.
Ideale con tutto ciò che concerne la carne rossa, carni bianche in salse, salumi stagionati, formaggi con stagionature medio-alte e gusto deciso, pasta con sughi più o meno complessi.
Questo Barolo rappresenta la storia e la tradizione dell’azienda, proviene dai migliori appezzamenti di sette “cru” di Barolo e grazie a questa diversità di suoli, esposizione e altitudine, nasce un Barolo in grado di offrire armonia e complessità nello stesso tempo.
Ogni parcella dei cru viene vinificata separatamente ed affinata in botti di rovere francese (barrique) per 10 mesi e ulteriori 12 mesi in botti grandi, dopo il quale seguirà un ulteriore ed ultimo periodo di circa un anno, di maturazione in vasche di acciaio inox e 10 mesi di affinamento in bottiglia prima della commercializzazione.
Il Vino è pronto, di piacevole beva, un Barolo elegante e giovane senza risultare banale, complesso, con tannini vividi ma rotondi, un Barolo in “chiave moderna”.
L’abbinamento ideale è legato a tutto ciò che concerne la carne rossa, bolliti, carni bianche, salumi stagionati, formaggi con stagionature medio-alte e gusto deciso, pasta con sughi più o meno complessi.
Confezione Brunello – Castello Romitorio Montalicino
- 6 Brunello di Montalcino DOCG 2016
L’orgoglio della Castello Romitorio, vino “inebriante”, un naso ampio di quercia e di frutta: accenti di marasche, viole e melagrana. Ci sono anche venature di terra che con l’invecchiamento che si amalgamano perfettamente a sfumature di salvia e di soia.
I tannini sono molto ben bilanciati decisi ma fini, donando così una struttura eccezionale. Questo Brunello si evolve e muta continuamente a contatto con l’aria, la lieve sensazione di astringenza dei tannini invoglia ad altri sorsi. Questo vino lascia il segno sin dal primo momento in cui viene messo in commercio, ma diventa ancora più fedele a se stesso man mano che invecchia.
Tagliata di carne, bistecche, ragù, bolognese, boscaiola, ravioli con provola e pecorino al sugo, spezzatino, roast beef, sono gli abbinamenti ideali. Tagliere di salumi, formaggi, pane cafone, crostino di fegatino toscano, per esaltarne l’essenza.
L’orgoglio della Castello Romitorio. Vino “inebriante”, un naso ampio di quercia e di frutta: accenti di marasche, viole e melagrana. Ci sono anche venature di terra che con l’invecchiamento si amalgamano perfettamente a sfumature di salvia e di soia.
I tannini sono molto ben bilanciati decisi ma fini, donando così una struttura eccezionale. Questo Brunello si evolve e muta continuamente a contatto con l’aria, la lieve sensazione di astringenza dei tannini invoglia ad altri sorsi. Questo vino lascia il segno sin dal primo momento in cui viene messo in commercio, ma diventa ancora più fedele a se stesso man mano che invecchia.
Tagliata di carne, bistecche, ragù, bolognese, boscaiola, ravioli con provola e pecorino al sugo, spezzatino, roast beef, sono gli abbinamenti ideali. Tagliere di salumi, formaggi, pane cafone, crostino di fegatino toscano, per esaltarne l’essenza.
Clelia è l’ultima novità dell’azienda Colli di Lapio. Un omaggio a Clelia Romano fondatrice di una delle aziende più rappresentative del territorio campano. Solo le uve di proprietà vengono lavorate con meticolosa attenzione e dedizione. “Clelia” proviene dai vigneti siti sull’appezzamento più altro del comune di Lapio, da vendemmia tardiva. Lento è il riposo sulle fecce nobili in contenitori di acciaio inox, come lento e accurato è la sosta che fa il vino in bottiglia (alemno 12 mesi), prima di essere messo in commercio. Uno dei Cru più importanti di Fiano DOCG Lapio. Vino dalle calde note di frutta tropicale e frutta a polpa bianca matura, timo, erbe, leggera balsamicità. Al palato è caldo e minerale allo stesso tempo, vino di struttura, elegante, intenso, avvolgente, pieno è il sorso e lunga la persistenza.
Abbinamenti: piatti di pesce in bianco o con pomodorini, spezie o piccante, pesce e crostacei ai ferri, carni bianche e delicate al forno o in salse.
Produttori del Barbaresco, 50 famiglie e 100 ettari nel cuore della zona d’origine, un solo vitigno, il nebbiolo, un solo vino, il Barbaresco: l’eccellenza nella semplicità.
“Rio Sordo” sito nella parte meridionale del comune di Barbaresco, è il vigneto meno elevato dal livello del mare dei Crus della Produttori del Barbaresco ma non lontano dal fiume Tanaro.
Il terreno è argilloso calcareo, come nel resto della zona del Barbaresco, questa caratteristica dona ai vini tannini non dominanti e setosi. Il frutto è elegante, ma il vino ha struttura ed è in grado di invecchiare per molti anni (fino a 20 anni dall’imbottigliamento). Annata la 2015 di corpo pieno, frutto intenso e maturo, finale persistente, ottima bevibilità. È un vino elegante, di medio corpo e frutto speziato con tannini setosi e persistenti.
L’invecchiamento si svolge nella seguente modalità: 36 mesi in botti di rovere, seguiti da 9 mesi di affinamento in bottiglia prima della commercializzazione.
Abbinamenti: paste e risotti, carni bianche e rosse, selvaggina.
Bottiglie prodotte: 13.333