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“Come bere un bicchiere di whisky direttamente dalla botte”
- Non filtrato
- Imbottigliato a mano
- Decanter in cermanica
- 284 bottiglie prodotte
12 anni di maturazione in botti scozzesi per Ardmore, praticante un whisky artigianale in ogni aspetto. Ardomr è un whisky arcigno e aromatico, intenso e corposo, un ricco vortice travolgente di note speziate. I legni dolci riempiono il bicchiere e danzano con eleganti note di fumo e torba. Finale incredibilmente lungo. Solo per veri amanti di Single Malt Scotch Whisky!
“Grappoli di Luna” Extra Brut 2020 deve questo nome alla sua speciale vendemmia notturna al chiar di luna. Tecnica fortemente voluta oltre che per tutto il fascino che ne deriva, proprio per la temperatura che è favorevolmente più bassa rispetto alla vendemmia tradizionale, questo porta benefici assoluti ai preziosi grappoli. Di un paglierino delicato con riflessi argentei, i profumi di mela e pera predominano in modo fine. La bollicina è di grana fine e continua.
Dall’aperitivo al tutto pasto accompagna tutte le pietanze in modo ottimale.
L’Extra Dry de La Vigna di Sarah si potrebbe definire la versione più classica del prosecco, dove le caratteristiche organolettiche del vitigno sono enfatizzate dal grado zuccherino appena più elevato. Ed è proprio grazie al suo gusto morbido e accattivante ma nello stesso tempo pulito e genuino, che l’extra dry è il prosecco più venduto, soprattutto perché è adatto a tutte le occasioni: perfetto in accostamento a pietanze leggere come una caprese o un frittura pesce, o ancora, su un’insalata di riso e perché no, in accostamento al pesce al forno, oppure più semplicemente come aperitivo, sicuramente per gustare a pieno un momento di relax.
Esistono diverse tipologie di Vementino sardo e Karagnanj, nato nel cuore di Gallura “entroterra” della Cosa Smeralda, sicuramente rientra nella categoria di quelli con più carattere!
Di un giallo paglierino, possiede un bouquet molto ricco: dalla frutta tropicale come ananas e mango ai fiori bianchi profumati e ancora note di spezie orientali. Al palato abbiamo molta intensità seguita da un sorso minerale e corposo.
Sicuramente in grado di sostenere pietanze speziate soprattutto se è presente la curcuma e la soia, carne bianca al vino o in salse, piatti a base di pesce magari con presenza di una nota piccane e del pomodorino, come per esempio una calamarata, grigliata di pesce.
Composto da uve Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio è una classica e superlativa espressione di Etna Rosso. Vino di grande eleganza, il colore è traslucido, di un rubino scarno che è caratteristica dei vitigni da cui nasce l’espressione più raffinata dei rossi siciliani. Al naso esplodono note di frutta a bacca rossa, lampoe, ribes, ciligia, con note ancora acerbe. Al palato è armonioso, la tannicità gli dona corpo e intensità ma l’affinamento in legno ne leviga le durezze. Lunga la persistenza.
Abbinamenti: carni bianche, faraona, filetti in salse, formaggi di media stagionatura, salumi, bolliti con mostarda piccante.
L’Etna Bianco prodotto con uve Carricante è un vino che esprime tutta la freschezza dei venti salmastri della terra più calda d’Italia! Siamo su, ai piedi dell’Etna dove il microclima è unico, con sbalzi termici notevoli, un po' come accade sulle più famose alture italiane.
E’ un vino che sorso dopo sorso mostra un differente lato di sé: sia al naso che al palato s’incontrano note prima agrumate di pompelmo e bergamotto e poi freschissime erbette aromatiche. Il sorso è estremamente minerale, ottima sapidità che invita a berne ancora. Vino di estrema piacevolezza ed ottima persistenza.
Abbinamenti : crudi e primi e secondi di mare, antipasti e tartine di pesce.
Tra i vini campani ed italiani più importanti non può non citare il Terra di Lavoro.
Un vino che rappresenta, insieme ad alcuni altri, la punta di diamante della viticoltura campana.
Composto dal sapiente assemblaggio di uve Aglianico e Piedirosso, il Terra di Lavoro è un vino di grande spessore sotto ogni aspetto, a partire dal colore che è di un rubino così intenso con meravigliosi riflessi granati. Il bouquet organolettico va dalla violetta ai fiori secchi, dalla frutta a bacca rossa a sentori di cuoio, legno e una punta di pepe ed altre spezie. Al palato risulta intenso, caldo, tannico, corposo.
Abbinamenti: tagliere di salumi provenienti da nord a sud, formaggi di medio alta stagionatura, carne alla brace, selvaggina e primi piatti con la medesima base.
Piccola azienda, 3 ettari di proprietà siti nel cuore pulsante delle rispettive zone di appartenenza dei vini, solo “Cru”, solo autenticità, dove l’intervento dell’uomo in fase di vinificazione è minimo e lo stesso vale per la fase di affinamento, solo ed esclusivamente acciaio per “Villagiulia” cru di Greco, proprio per esaltarne le purissime caratteristiche.
Vino di rilevante importanza organolettica, si sa che il Greco è il vino bianco campano “forte” per il suo gusto deciso e preciso. Ottimo lo scheletro che richiama la limpidezza e la mineralità che è il filo conduttore dei vini di Mario Struzziero
Piccola azienda, 3 ettari di proprietà siti nel cuore pulsante delle rispettive zone di appartenenza dei vini, solo “cru”, solo autenticità, dove l’intervento dell’uomo in fase di vinificazione è minimo e lo stesso vale per la fase di affinamento, solo ed esclusivamente acciaio per “Cerreto” cru di Fiano proveniente da Lapio, proprio per esaltarne le purissime caratteristiche.
Tanta è la mineralità che già al naso si percepisce con le sue note agrumate e floreali. Al palato presenta un’acidità tipica dei vini del nord e questo proietta il vino nella via della longevità. Al palato è croccante, accattivante, molto ben bilanciato e con una piacevolissima persistenza.
Abbinamenti: pietanze di mare sia crude che cotte o ai ferri, carni dal sapore delicato.
Jean-Claude Benoit (a cui è dedicata questa collezione) è la persona che, dopo anni di impegno e lavoro, nel 1996 ha portato a compimento la AOC della Martinica, l’unica AOC fuori dal territorio europeo. Da quell’anno, solo i rum che dimostrano di essere stati prodotti secondo il disciplinare possono ottenere la dicitura “Martinique AOC” e il relativo logo in etichetta, assicurando così la qualità unica che deriva dall’attenzione a ciascuna tappa della produzione in modo tale da permettere al rhum agricole della Martinica di mantenere la sua integrità e la sua coerenza di produzione, facendo emergere la sua identità.
Questo viaggio nel tempo fino al 1998, anno in cui il l’enologo ha debuttato in Martinica, permette inoltre di arrivare agli inizi dell’AOC, che nel 2022 festeggia la sua 25° campagna, fino all’anniversario, nel 2015, dei 250 anni delle piantagioni storiche Saint James di Trouvaillant. Le annate più rappresentative della storia di Saint James.
1998: Nonostante i suoi 47% il naso rimane dolce, su un fondo legnoso e speziato: sottobosco, brughiera, cannella; in cui si svelano un fruttato ben marcato: fico secco, prugna secca; e note dolci di torrefazione: moka e cioccolato. In bocca il legno risalta un po’ di più e offre una grande lunghezza, poi si svelano note di moka e frutta secca, sottolineate dalla noce moscata che svanisce nella prugna secca.
2000: Con i suoi 47% l’attacco è molto contraddistinto da sentori di scatola di sigari e gherigli di noce, seguono note di torrefazione come il cioccolato nero, miscelate a sottobosco e cannella, prima di liberare note di frutta macerata come la prugna.
La vivacità in bocca fa uscire di nuovo i sentori di scatola di sigari e di legno, sandalo, ma anche di cioccolato e caffè tostato, con un finale lungo di frutta macerata in acquavite
2002: Questo rum molto vivace al naso si distingue per la sua intensa legnosità con delle note speziate di cannella e noce moscata su un fruttato delicato: frutto della passione, ananas, seguito da foglie di tabacco e un pot-pourri di fiori secchi come la lillà e la peonia. In bocca il legno si associa ai gherigli di noce prima di liberare la noce moscata, e poi del caffè tostato misto a tabacco biondo e frutta candita.
2004: Molto dolce al naso rispetto al palato, dominano note vivaci di spezie e di torrefazione: nocciola tostata, insieme al legno, seguono gherigli di noce, liquirizia e frutti seccati, banana.
A questa gradazione il legno è molto presente, con una stretta avvolgente dei tannini e note grigliate di nocciola, caffè, noce, con un finale molto veloce di mallo di noce.
2006: Abbastanza dolce al naso per 47%, con del sottobosco, bosso, felce intrecciato a moka, pasta di frutta, pasta di mandorle e cannella. Bocca ampia nonostante un finale un po’ secco, in ottimo equilibrio aromatico con il naso.
2008: Naso discreto e sottile, con frutti canditi di mela cotogna e in confettura di spondias mombin, banana, cioccolato al latte, su uno sfondo di tabacco e fiori secchi come lillà e rosa.
Bocca ben equilibrata rispetto al naso nella sequenza degli aromi, con un finale dominato dal legno e dalla torrefazione dolce, biscotti speziati.
2010: Naso piuttosto intenso e fine, note di agrume candito, bergamotto e prugna, caffè dolce su fondo di cannella. Bocca ampia, note di agrume candito, torna bergamotto, spondias mombin e prugna secca, e infine caffè leggero e legno in filigrana.
2012: Naso molto intenso con note legnose, di cannella e noce moscata, seguite da moka e composta di frutti maturi: prugna, banana e frutta secca, dattero. In bocca, le note di moka si uniscono al legno per donare una buona lunghezza e rendere più marcato l’aroma di frutta, con note di scorze di agrumi candite e tabacco.
2014: Naso piuttosto chiuso su frutti canditi, fico, dattero, mescolati a moka e noce moscata, con un finale legnoso: bosso, rovere francese. Bocca soave e ampia, in cui la lunghezza è sostenuta da un legnoso un po’ asciutto e da note di moka, che donano note soavi di frutta candita o in composta di fico, prugna.
2015: Naso piuttosto intenso con una legnosità armonizzata alla cannella, al cacao e ai frutti come il fico e dattero, molto soave. Bocca ampia e soave, con un attacco di moka e cioccolato, poi di fico, frutta al forno e scorze candite, su uno sfondo di cannella e felce che porta a un finale molto lungo e soave.
Pluripremiato con questa annata, la 2019. Nasce a Villeneuve, in Valle d’Aosta, a più di 900 metri di altitudine, da considerare “Vino Eroico”, coltivato in totale assenza di macchinari in vigna data la pendenza del vigneto pari al 55% con oltre 30 anni di età. Di colore giallo paglierino, fine e floreale, con piacevoli note di pompelmo. Dopo la raccolta manuale a fine ottobre, Sopraquota 900 viene pressato, sapientemente e meticolosamente affinato in percentuali diverse, in parte in anfora, in parte in orcio toscano, in parte in barrique e in parte in acciaio. Al termine dell’assemblaggio finale, di Sopraquota 900 ne vengono prodotte 6.000 bottiglie, un capolavoro. Ricco, complesso e nello stesso tempo intrigante e piacevole, perfettamente bilanciato, una chicca da non perdere!
Ottimo sui Piatti di pesce, crostacei, carni bianche e formaggi.
Chianti Rufina dell’azienda Selvapiana è un Sangiovese puro dal colore rubino brillante. Quello che differenzia il Chianti proveniente dalla Rufina è l’eleganza, un Chianti raffinato, dove tutti gli elementi sono ben bilanciati e l’armonia prevale, ed è proprio quello che si cerca quando si sorseggia un buon calice di vino. Al naso si presenta come il tipico Sangiovese dalle note di terra bagnata, cuoio con leggere note pepate seguite da ciliegia e fiori essiccati. Al palato è fine, avvolgente, morbido e succoso, molto gradevole la persistenza.
Abbinamenti: carine delicate o ai ferri, torte salate, bolliti con mostarda piccante, primi di terra e carne, taglieri misti, formaggi di media stagionatura.