Nel nostro negozio online non è presente la totalità delle etichette realmente disponibili in enoteca, pertanto, per qualsiasi altra richiesta, informazione o consulenza vi invitiamo a contattarci.
Chianti Rufina dell’azienda Selvapiana è un Sangiovese puro dal colore rubino brillante. Quello che differenzia il Chianti proveniente dalla Rufina è l’eleganza, un Chianti raffinato, dove tutti gli elementi sono ben bilanciati e l’armonia prevale, ed è proprio quello che si cerca quando si sorseggia un buon calice di vino. Al naso si presenta come il tipico Sangiovese dalle note di terra bagnata, cuoio con leggere note pepate seguite da ciliegia e fiori essiccati. Al palato è fine, avvolgente, morbido e succoso, molto gradevole la persistenza.
Abbinamenti: carine delicate o ai ferri, torte salate, bolliti con mostarda piccante, primi di terra e carne, taglieri misti, formaggi di media stagionatura.
L’orgoglio della Castello Romitorio. Vino “inebriante”, un naso ampio di quercia e di frutta: accenti di marasche, viole e melagrana. Ci sono anche venature di terra che con l’invecchiamento si amalgamano perfettamente a sfumature di salvia e di soia.
I tannini sono molto ben bilanciati decisi ma fini, donando così una struttura eccezionale. Questo Brunello si evolve e muta continuamente a contatto con l’aria, la lieve sensazione di astringenza dei tannini invoglia ad altri sorsi. Questo vino lascia il segno sin dal primo momento in cui viene messo in commercio, ma diventa ancora più fedele a se stesso man mano che invecchia.
Tagliata di carne, bistecche, ragù, bolognese, boscaiola, ravioli con provola e pecorino al sugo, spezzatino, roast beef, sono gli abbinamenti ideali. Tagliere di salumi, formaggi, pane cafone, crostino di fegatino toscano, per esaltarne l’essenza.
Come si produce vino nel segno delle donne, sfuggendo alla retorica? Francesca Moretti risponderebbe «con sensibilità e pragmatismo».
È da oltre duecento anni che il cammino di Petra ha un passo femminile. Anche Elisabetta Bonaparte scelse questo luogo per stabilire il primo nucleo di un progetto agricolo e vitivinicolo.
Due secoli dopo, nel corso di un viaggio in macchina a Bordeaux con il padre Vittorio, Francesca Moretti si innamorava della storia e della cultura degli chateaux e decideva di accantonare l’idea di diventare veterinaria per studiare agraria ed enologia, avviando da subito la ricerca di una proprietà da convertire in azienda vinicola alla maniera bordolese.
La Toscana era una scelta forse ovvia negli anni 90, ma non tanto ovvia era l’intuizione di orientarsi sulla Maremma, e non sul più gettonato bolgherese, quanto sulla fertile Val di Cornia - Suvereto. Così nel 1997 vengono acquistati i primi ettari, l’inizio di un grande progetto enologico d’amore.
Quercegobbe – Petra è un Merlot in purezza. Colore rubino concentrato. Naso ampio e intrigante, note fruttate di mirtilli, lamponi, amarene, prugne e ancora note balsamiche di mirto, rosmarino e
liquirizia. Corpo denso, ricco, morbido, dai tannini levigati. Vigoroso quanto bilanciato. Fermenta in tini di rovere e affina per 15 mesi in parte in botti nuove da 600 litri e in parte in barrique di secondo passaggio. Infine la sosta in bottiglia per ulteriori 10 mesi.
Abbinamenti: brasati, carni pregiate, tartare di carne, primi piatti ai funghi,tartufo bianco e formaggi. Tagliere di salumi assortito.
Come si produce vino nel segno delle donne, sfuggendo alla retorica? Francesca Moretti risponderebbe «con sensibilità e pragmatismo».
È da oltre duecento anni che il cammino di Petra ha un passo femminile. Anche Elisabetta Bonaparte scelse questo luogo per stabilire il primo nucleo di un progetto agricolo e vitivinicolo.
Due secoli dopo, nel corso di un viaggio in macchina a Bordeaux con il padre Vittorio, Francesca Moretti si innamorava della storia e della cultura degli chateaux e decideva di accantonare l’idea di diventare veterinaria per studiare agraria ed enologia, avviando da subito la ricerca di una proprietà da convertire in azienda vinicola alla maniera bordolese.
La Toscana era una scelta forse ovvia negli anni 90, ma non tanto ovvia era l’intuizione di orientarsi sulla Maremma, e non sul più gettonato bolgherese, quanto sulla fertile Val di Cornia - Suvereto. Così nel 1997 vengono acquistati i primi ettari, l’inizio di un grande progetto enologico d’amore.
Potenti – Petra è un Cabernet Sauvignon in purezza. Il colore è rubino concentrato e brillante, di un’aromaticità ricca di toni e sfumature, su cenni di confetture di more e mirtilli, amarene e spezie,
caffè ed erbe balsamiche. La bocca è possente, vigorosa, in linea con i riconoscimenti del naso, dal carattere fresco e profondo. La fermentazione in tini di legno, segue una maturazione in barrique per 18 mesi e ulteriore affinamento in bottiglia.
Abbinamenti: brasati, carni pregiate, tartare di carne, primi piatti ai funghi,tartufo bianco e formaggi. Tagliere di salumi assortito.
Come si produce vino nel segno delle donne, sfuggendo alla retorica? Francesca Moretti risponderebbe «con sensibilità e pragmatismo».
È da oltre duecento anni che il cammino di Petra ha un passo femminile. Anche Elisabetta Bonaparte scelse questo luogo per stabilire il primo nucleo di un progetto agricolo e vitivinicolo.
Due secoli dopo, nel corso di un viaggio in macchina a Bordeaux con il padre Vittorio, Francesca Moretti si innamorava della storia e della cultura degli chateaux e decideva di accantonare l’idea di diventare veterinaria per studiare agraria ed enologia, avviando da subito la ricerca di una proprietà da convertire in azienda vinicola alla maniera bordolese.
La Toscana era una scelta forse ovvia negli anni 90, ma non tanto ovvia era l’intuizione di orientarsi sulla Maremma, e non sul più gettonato bolgherese, quanto sulla fertile Val di Cornia - Suvereto. Così nel 1997 vengono acquistati i primi ettari, l’inizio di un grande progetto enologico d’amore.
Petra – Petra è composto dall’assemblaggio delle uve Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 28%, Cabernet Franc 12%. Simbolo stesso del progetto, tanto da portarne il nome. Le uve vengono vendemmiate manualmente su terreni scelti. Di colore rosso rubino brillante. Al naso, richiama sentori di frutta fresca, mora selvatica, ciliegia e ribes. A questi aromi, si intrecciano note speziate
di caffè e liquirizia, che insieme a note balsamiche, donano un bouquet complesso e fine. Potenza e volume, freschezza e mineralità. Il tannino è equilibrato dove si intravede un’ottima capacità di invecchiamento. Petra affina in barriques di rovere francese, di cui il 25% nuove, per almeno 18 mesi e continua in bottiglia per un periodo minimo di 18 mesi.
Abbinamenti: brasati, carni pregiate, tartare di carne, primi piatti ai funghi,tartufo bianco e formaggi. Tagliere di salumi assortito.
Come si produce vino nel segno delle donne, sfuggendo alla retorica? Francesca Moretti risponderebbe «con sensibilità e pragmatismo».
È da oltre duecento anni che il cammino di Petra ha un passo femminile. Anche Elisabetta Bonaparte scelse questo luogo per stabilire il primo nucleo di un progetto agricolo e vitivinicolo.
Due secoli dopo, nel corso di un viaggio in macchina a Bordeaux con il padre Vittorio, Francesca Moretti si innamorava della storia e della cultura degli chateaux e decideva di accantonare l’idea di diventare veterinaria per studiare agraria ed enologia, avviando da subito la ricerca di una proprietà da convertire in azienda vinicola alla maniera bordolese.
La Toscana era una scelta forse ovvia negli anni 90, ma non tanto ovvia era l’intuizione di orientarsi sulla Maremma, e non sul più gettonato bolgherese, quanto sulla fertile Val di Cornia - Suvereto. Così nel 1997 vengono acquistati i primi ettari, l’inizio di un grande progetto enologico d’amore.
Alto – Petra è un Sangiovese purosangue. Le uve vengono raccolte a mano. La fermentazione è accompagnata da lunga macerazione sulle bucce. Invecchiamento di almeno 2 anni in grandi botti di Slavonia. Infine evolve in bottiglia per circa 18 mesi prima della commercializzazione. Il colore è rubino lucente, i profumi incentrati su note di sottobosco, humus, piccoli frutti rossi e violette, accompagnati da una vena minerale in sottofondo. L’assaggio denota freschezza e sapidità, eleganza e complessità, pur nel solco di un certo vigore.
Abbinamenti: brasati, carni pregiate, tartare di carne, primi piatti ai funghi,tartufo bianco e formaggi. Tagliere di salumi assortito.
L’azienda nasce nel 1989, protetta dal Monte Amiata da un lato e aperta alle brezze marine dall’altro, carezzata dalle rive del fiume Orcia, uno dei principali fiumi in Motnalcino. La proprietà gode di un microclima unico beneficiando di importanti escursioni termiche in ogni periodo dell’anno.
Complesso ed elegante, richiede del tempo per poter scoprire tutte le sue sfaccettature. Bouquet variegato che spazia dai frutti rossi ai sentori autunnali di spezie e frutta candita. Una nota fresca e minerale va bilanciare l'austerità del vino con dei tannini ben bilanciati ed un finale elegante e delicato. Espressione unica del Brunello di Montalcino.
Il vino rimane a maturare in botti di rovere da 30 hl per 40 mesi e altri 12 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.
Abbinamenti: bistecca alla fiorentina, filetto, pietanze con tartufo o porcini.
Rubino compatto molto brillante. Al naso si mostra concentrato con note di frutti rossi, principalmente marasca, arancia rossa matura e spezie. Al palato è ricco ed avvolgente, con una bellissima tensione che permette di esaltare la trama tannica perfettamente integrata. Il finale affascina, per la grande sapidità e la lunga persistenza. Un vino di straordinaria integrità, con un grande potenziale di invecchiamento, al cui maturazione avviene per almeno 24 mesi in botti di rovere di Slavonia.
Abbinamenti: sicuramente in accostamento a pietanze succulente, sapide e grasse, in quanto il suo potere sgrassante pulisce il palato, quindi agnello, stinco, tagli pregiati alla brace e primi di carne e di terra, su un tagliere assortito di salumi e formaggi a pasta dura non guasta mai!
Gratena Nero è un vitigno a bacca scura toscana scoperta, battezzata e prodotta esclusivamente proprio da Fattoria di Gratena, piccolo e meticoloso produttore bio nella zona del Chianti. Ma com’è Gratena Nero?
È un vino di ottimo corpo e spalla alcolica importante ciò nonostante non pecca di armoniosità, il tannino è ben presente ma levigato. Caratterizzato da un colore impenetrabile, è un vino intenso, caratteristica ben presente al palato, dove resta attaccato alle papille lasciando una piacevole sensazione leggermente astringente che invoglia un altro sorso e al naso, dove esprime note mature di amarena nera, prugna scura, gelsi, vaniglia, legni dolci, terra. Un vino che è un’esperienza, un’ emozione. Non tutte le annate vengono prodotte, solo quando le condizioni della vite e della vendemmia sono ottimali. Poche bottiglie prodotte il cui numero è indicato sempre in etichetta.
Anche l’abbinamento è interessante, sicuramente perfetto con tutto ciò che sia carne alla brace, o brasati, filetti in salse e sughi speziati, primi piatti strutturati come il ragù di cervo o cinghiale. Tagliere di salumi misto e formaggi di medio – alta stagionatura.
Siro Fifty di Fattoria di Gratena è un vino unico nel suo genere come tutto ciò che quest’azienda produce. Si, perché proveniente da uve Sangiovese e Gratena Nero, vitigno quest’ultimo scoperto, battezzato e vinificato esclusivamente da Fattoria di Gratena. E’ un vino dal tipico colore del Sangiovese, rubino con trasparenze, al naso mostra principalmente le caratteristiche di quest’uva che è emblema del territorio toscano. Si materializzano note di frutta a bacca rossa matura, fiori essiccati e ciliegie sciroppate.
E’ un vino che armonizza e accompagna in maniera scorrevole e leggiadra le pietanze su cui va in accostamento, quali potrebbero essere sicuramente, primi di terra e di carne, bolliti di carne con verdure e mostarda, filetti in salsa, tagliere di formaggi e salumi di media stagionatura.
Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc per “Ombrone” e ben 18 mesi sulle fecce fini di maturazione in barriques, le percentuali dell’uvaggio cambiano anno per anno in base all’andamento della vendemmia.
Il blend toscano in perfetto stile francese dell’azienda: speciale, intrigante, corposo, intenso, ampio ed elegante come da tradizione, ancora una volta dall’azienda Cupano viene fuori un Cru in tutto e per tutto.
Abbinamenti: carne dal sapore deciso, pietanze di terra, sughi saporiti.
“Viviamo su una collina sassosa sopra il fiume Ombrone con un buon drenaggio, un alto contenuto di minerali e una vista meravigliosa. Anno dopo anno abbiamo la conferma che è “un vrai, grand terroir”.
La tenuta è composta da 35 ettari di agricoltura biologica 6,4 ettari impiantati a vigneto.
Lionel proprietario dell’azienda è nato a Cognac ma educato al vino in Borgogna, la cui filosofia di vinificazione è stata presa come riferimento: ettari limitati, cura meticolosa delle viti, lieviti indigeni, affinamento si fecce fini in barriques bourguignonnes, in questo caso per una durata di più di 3 anni, nessuna filtrazione, nessuna chiarifica.
Eleganza e potenza sono i termini che descrivono al meglio il Brunello di Montalcino Cupano. Dal caratteristico colore intenso e limpido rubino, è rappresentato da un bouquet fine dove tra le altre cose spiccano sentori di pane. Al palato è etereo, serioso, molto ben bilanciato e nonostante i decisi tannini, estremamente elegante, volto a guardare molto molto lontano nel tempo.
Abbinamenti: sicuramente in accostamento a pietanze succulente, sapide e grasse, in quanto il suo potere sgrassante pulisce il palato, quindi agnello, stinco, tagli pregiati alla brace e primi di carne e di terra, su un tagliere assortito di salumi e formaggi a pasta dura non guasta mai!