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Esistono diverse tipologie di Vementino sardo e Karagnanj, nato nel cuore di Gallura “entroterra” della Cosa Smeralda, sicuramente rientra nella categoria di quelli con più carattere!
Di un giallo paglierino, possiede un bouquet molto ricco: dalla frutta tropicale come ananas e mango ai fiori bianchi profumati e ancora note di spezie orientali. Al palato abbiamo molta intensità seguita da un sorso minerale e corposo.
Sicuramente in grado di sostenere pietanze speziate soprattutto se è presente la curcuma e la soia, carne bianca al vino o in salse, piatti a base di pesce magari con presenza di una nota piccane e del pomodorino, come per esempio una calamarata, grigliata di pesce.
L’Etna Bianco prodotto con uve Carricante è un vino che esprime tutta la freschezza dei venti salmastri della terra più calda d’Italia! Siamo su, ai piedi dell’Etna dove il microclima è unico, con sbalzi termici notevoli, un po' come accade sulle più famose alture italiane.
E’ un vino che sorso dopo sorso mostra un differente lato di sé: sia al naso che al palato s’incontrano note prima agrumate di pompelmo e bergamotto e poi freschissime erbette aromatiche. Il sorso è estremamente minerale, ottima sapidità che invita a berne ancora. Vino di estrema piacevolezza ed ottima persistenza.
Abbinamenti : crudi e primi e secondi di mare, antipasti e tartine di pesce.
Piccola azienda, 3 ettari di proprietà siti nel cuore pulsante delle rispettive zone di appartenenza dei vini, solo “Cru”, solo autenticità, dove l’intervento dell’uomo in fase di vinificazione è minimo e lo stesso vale per la fase di affinamento, solo ed esclusivamente acciaio per “Villagiulia” cru di Greco, proprio per esaltarne le purissime caratteristiche.
Vino di rilevante importanza organolettica, si sa che il Greco è il vino bianco campano “forte” per il suo gusto deciso e preciso. Ottimo lo scheletro che richiama la limpidezza e la mineralità che è il filo conduttore dei vini di Mario Struzziero
Piccola azienda, 3 ettari di proprietà siti nel cuore pulsante delle rispettive zone di appartenenza dei vini, solo “cru”, solo autenticità, dove l’intervento dell’uomo in fase di vinificazione è minimo e lo stesso vale per la fase di affinamento, solo ed esclusivamente acciaio per “Cerreto” cru di Fiano proveniente da Lapio, proprio per esaltarne le purissime caratteristiche.
Tanta è la mineralità che già al naso si percepisce con le sue note agrumate e floreali. Al palato presenta un’acidità tipica dei vini del nord e questo proietta il vino nella via della longevità. Al palato è croccante, accattivante, molto ben bilanciato e con una piacevolissima persistenza.
Abbinamenti: pietanze di mare sia crude che cotte o ai ferri, carni dal sapore delicato.
Clelia è l’ultima novità dell’azienda Colli di Lapio. Un omaggio a Clelia Romano fondatrice di una delle aziende più rappresentative del territorio campano. Solo le uve di proprietà vengono lavorate con meticolosa attenzione e dedizione. “Clelia” proviene dai vigneti siti sull’appezzamento più altro del comune di Lapio, da vendemmia tardiva. Lento è il riposo sulle fecce nobili in contenitori di acciaio inox, come lento e accurato è la sosta che fa il vino in bottiglia (alemno 12 mesi), prima di essere messo in commercio. Uno dei Cru più importanti di Fiano DOCG Lapio. Vino dalle calde note di frutta tropicale e frutta a polpa bianca matura, timo, erbe, leggera balsamicità. Al palato è caldo e minerale allo stesso tempo, vino di struttura, elegante, intenso, avvolgente, pieno è il sorso e lunga la persistenza.
Abbinamenti: piatti di pesce in bianco o con pomodorini, spezie o piccante, pesce e crostacei ai ferri, carni bianche e delicate al forno o in salse.
Siamo in Sicilia precisamente a Messina. Prodotto con uve Grillo e Carricante non potrebbe essere più caratteristico. Limpido e minerale come pochi, salino come il mare, buono come tutto quello che questa magica terra è capace di donare. Fresco, piacevole, da abbinare a freschi piatti di mare, cruditè, frittura di pesce fresco, scialatielli allo scoglio, spaghetti con le vongole, pesce in crosta di sale.
“Gruner” significa “verde” ed è proprio il colore che più rappresenta questo vitigno, tutto ciò che si percepisce da un calice di questa etichetta possiede questo colore: note vegetali che spaziano dal timo al peperone verde, ma anche ananas, agrumi, mela verde e ancora note calde e floreali dei fiori d’arancio e fiori di acacia. Spiccata è l’acidità che rende questo vino molto longevo, caratteristica questa che appartiene ai migliori Gruner Veltliner di queste zona e non solo.
La freschezza rende estremamente piacevole l’abbinamento ad un aperitivo gourmet di pesce speziato, calamarelle, alici fritte e piatti a base di pesce.
Di pronta e fresca beva, questo Arneis si esprime nella sua versione più tradizionale. Accattivante per il suo bouquet leggermente floreale e agrumato. Al palato è fresco, piacevole, sul finale è delicatamente mandorlato, versatile, easy.
Come aperitivo accompagnato da salatini, mandorle salate e tostate, bruschette di mare con salmone affumicato o burro francese e alici del Mar Cantabrico o ancora con Philadelphia e uova di pesce, tartare di tonno o salmone, scialatielli ai frutti di mare, pesce.
Il colore è tipico, giallo paglierino tendente al dorato. Al palato si presenta molto sapido e fresco elementi importanti per un bianco di buona struttura come il Greco di Tufo, con notevole persistenza. Note di frutta a polpa gialla matura sono quelle che padroneggiano, seguite da sentori di timo e salvia.
Abbinamenti: Piatti di mare come crostacei, aragoste, zuppe di pesce e frutti di mare, ma se invecchiato è particolarmente indicato per arrosti, carne di cinghiale, piatti a base di funghi porcini.
Il nome Lacryma Christi, deriva da una leggenda che narra che Lucifero, l’angelo cacciato per le sue nefandezze dal Paradiso, rubò dispettosamente un pezzo del paradiso per poi sprofondare nelle viscere dell’Inferno lasciando dietro di sé una voragine da cui sorse il Vesuvio. Si dice che Gesù, riconoscendo nel Golfo di Napoli il Paradiso rubato, pianse e dalle sue lacrime nacquero i vigneti di questo vino.
“Janesta” Lacryma Christi bianco proviene dall’assemblaggio delle tradizionali uve Coda di Volpe e Falanghina. È un vino di grande piacevolezza ed ottima versatilità per i piatti della tradizione napoletana e non solo. Al naso il bouquet è deliziosamente fruttato: mela, ananas e albicocca lasciano spazio ai fiori bianchi della macchia mediterranea. Al palato tanta è la freschezza, ottima sapidità ed equilibrio.
Abbinamenti: crudi di mare, risotti di pesce, zuppa di cozze, verdure, primi ai frutti di mare.
Ton significa argilla, che è il materiale principale di cui è fatta l’anfora nella quale questo vino è maturato. Il più antico contenitore per vino lascia un “tono” unico, intensificandone le caratteristiche, l’anfora dona corpo e carattere. Ton è un vino particolare si evolve sprigionando note fruttate e fresche, con sentori di gesso e sasso bagnato.
Blend di 2 annate: 50% 2018 e 50% 2019.
Fermentazione e maturazione in anfora per 24 e 12 mesi.
Continua la sua maturazione in bottiglia per 8 mesi, prima della commercializzazione.
Abbinamenti: sposa piatti di pesce saporiti come spaghetti al riccio, tartine con bottarga burro e pomodorini, pesce e crostacei ai ferri, si può osare con carini delicate, pietanze di terra come quelle a base di funghi.
Selezionate uve Pinot Bianco proveniente da giovane e singolo vigneto. Vino di base eccellente e di ottimo potenziale, che si percepisce subito per la sua freschezza che punta lontano in termini di evoluzione nel tempo. Armonioso ed elegante, le delicate note di fiori bianchi, camomilla e fieno sono finemente incorniciate da note tostate, morbide e cremose. Vino intenso, etereo e raffinato. Fermentazione e maturazione in barrique per 12 mesi (nuove per 1/3) con ulteriore affinamento in bottiglia di 6 mesi.
Abbinamenti: piatti a base di pesce ai ferri o al forno anche accompagnati da riduzioni o salse, carni delicate, teneri filetti in salse vegetali o pesti, formaggi sia a pasta molle che più stagionati.